
La musica ha il potere di modificare la nostra salute e il nostro benessere. Questa conoscenza e le relative esperienze culturali sono evidenti lungo il corso della storia, ma la sua applicazione nella clinica è stata riconosciuta solo da 75 anni. Come campo di pratica, la musicoterapia è stata descritta come un’arte e una scienza. Per questo motivo oggi, sui maggiori motori di ricerca scientifica, troviamo studi in questo ambito molto interessanti.
L’effetto vibrazionale della musica, ovvero quello che percepiamo quando ascoltiamo dal vivo uno strumento che suona, ha effetti sul corpo e la frequenza emessa in Hertz provoca reazioni neurofisiologiche che possono modificare il nostro organismo. Aumenta ad esempio la circolazione sanguigna, poiché permette la stimolazione di due fattori di crescita dell’endotelio vascolare, agendo sulla generazione di nuovi vasi e sul rilascio di ossido nitrico, che regola il flusso del sangue e il tono vascolare. Inoltre è stato dimostrato che la stimolazione vibratoria delle cellule endoteliali libera il mediatore di protezione cellulare, l’adrenomedullina (AM). Essa può funzionare come un ormone nel controllo della circolazione e della vasodilatazione, ma serve anche a stimolare l’angiogenesi (crescita di nuovi vasi sanguigni) e combatte lo stress ossidativo. Questi potenti fattori possono suggerire ai più attenti che il potere vibrazionale della musica può essere applicato alle patologie in cui si ha una diminuzione del flusso sanguigno periferico, come ad esempio nei pazienti diabetici.
La musicoterapia non agisce solo sul sistema vascolare: l’associazione della musica all’esercizio aerobico ha effetti positivi sul sistema cardiaco, sulla produzione di fattori protettivi per il sistema nervoso centrale, sul sistema muscolare e scheletrico. La vibrazione musicale agisce a livello cellulare e linfatico, causando l’aumento del trasporto di fluidi e rifiuti cellulari e l’accelerazione del metabolismo cellulare; mantiene quindi i tessuti più attivi, funzionali e giovani. Anche l’apparato muscolare beneficia dell’accresciuto flusso linfatico e circolatorio: la musicoterapia ha effetti miorilassanti. La distensione muscolare avviene inoltre per la stimolazione del sistema parasimpatico (che regola in modo autonomo gli organi quando siamo a riposo), soprattutto per effetto diretto al nervo vago. Questo nervo, uno dei dodici cranici, funge da principale componente parasimpatico del sistema nervoso autonomo e soprattutto trasmette informazioni sensoriali da gran parte del corpo al cervello. Svolge un ruolo chiave nel cuore e nella funzione gastrointestinale, nel controllo della muscolatura liscia della gola e muscoli scheletrici di faringe e laringe, nella risposta del sistema immunitario e nella regolazione delle emozioni, avendo un peso centrale nei disturbi di ansia e depressione. Le ripercussioni sono avvertite anche dalle cellule atte a creare nuovo tessuto osseo, quindi l’applicazione della musicoterapia ha conseguenze positive su pazienti con osteopenia e osteoporosi.
Agisce sul sistema fluidico cranico, generando un miglioramento delle funzioni cerebrali accelerando la rimozione di rifiuti metabolici. Molte condizioni patologiche sono legate allo stress ossidativo: cancro, morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson, diabete e condizioni cardiovascolari come ipertensione, aterosclerosi e ictus. Abbiamo visto in precedenza che la musicoterapia attiva la produzione di ossido nitrico che è un potente antiossidante, quindi perché non sfruttare il suo effetto benefico su tali patologie?
Un’altra applicazione potrebbe essere legata alla rigenerazione assonale da danno centrale (negli ictus, per esempio, o emorragie cerebrali), poiché la vibrazione sonora a bassa frequenza sembra avere il potenziale per stimolare la crescita dei neuriti e la differenziazione neuronale.
Continui e nuovi studi in questo ambito sarebbero assolutamente necessari a implementare le terapie già esistenti sulle patologie sia metaboliche, sia cardiovascolari e legate al sistema nervoso centrale e muscolo-scheletrico.
Scrittrice: Gloria Curati
