Nuovi orizzonti nell’autunno femminile

Nuovi orizzonti nell'autunno femminile

L’incremento della vita media verificatosi negli ultimi decenni ha comportato che il periodo post menopausa rappresenti circa un terzo della vita della donna. Se consideriamo oggi una donna di 55 anni circa, ce la immaginiamo ancora in forze, piacente e che vuole piacersi, lavora, va in palestra e, nella migliore delle ipotesi, ha ancora un’attività sessuale possibilmente soddisfacente. A tale proposito, dato che in tale periodo potrebbe presentarsi un corredo sintomatologico psico-neuro-endocrino importante che modifica l’omeostasi della donna, l’ambito ginecologico ha portato avanti numerose tecnologie proprio per migliorare aspetti che la fisiologia, in questo periodo specifico della fase della donna, potrebbe mettere in difficoltà.
L’esaurimento della funzione ovarica può comportare diversi disturbi tra cui vampate di calore, disturbi del sonno, della memoria, dell’attenzione, irritabilità, repentini cambiamenti dell’umore, artralgie, mialgie, depressione, atrofia genitourinaria da carenza ormonale: secchezza vaginale, bruciori, urgenza minzionale, dispareunia (dolore durante rapporto sessuale), riduzione della libido. Tutti questi sintomi si possono tenere sotto controllo grazie alla terapia sostitutiva, che oggi è rappresentata anche dall’utilizzo di ormoni bioidentici, con una sana integrazione e anche attraverso i trattamenti osteopatici, mirati oltretutto al miglioramento della funzionalità del pavimento pelvico.
Losteopatia è una medicina manuale che si prefigge, tra i vari principi, di sollecitare al meglio le risorse proprie dellindividuo, al fine di stimolare le sue capacità di autoregolazione ed autoguarigione. Questa disciplina fonda le sue basi sulla conoscenza precisa della fisiologia e dell’anatomia del corpo umano, valutandolo nella sua globalità e ponendo particolare attenzione alle restrizioni di mobilità dell’intero sistema (muscoloscheletrico, fasciale/viscerale, cranio sacrale). L’osteopata quindi ricerca la liberazione dei tessuti in restrizione dando mobilità e ristabilendo una buona funzionalità, permettendo quindi al corpo di sfruttare al massimo il potenziale psico-neuro-endocrino responsabile dell’omeostasi.
Uno studio clinico* dimostra scientificamente gli effetti positivi del trattamento osteopatico sui sintomi della menopausa, in termini di qualità di vita, anche nel lungo periodo dalla fine del trattamento. È stato condotto su due gruppi di 10 soggetti ciascuno durante un periodo di tre mesi. Entrambi i gruppi hanno compilato all’inizio e alla fine dello studio due questionari validati per la menopausa e soltanto un gruppo si è sottoposto al trattamento. Dall’analisi dei risultati la differenza è rilevante sia subito dopo il trattamento che successivamente al periodo di follow-up di ulteriori 9 mesi, quando i vantaggi ottenuti con il trattamento si sono mantenuti. Ne emerge quindi che nelle pazienti sottoposte a trattamento osteopatico si è registrato un miglioramento dell’equilibrio psicofisico e della qualità della vita, un progresso delle condizioni generali in uno stato di benessere, con una riduzione significativa di alcuni sintomi come cefalea, vampate di calore, palpitazioni, dolori lombari e insonnia.
In conclusione l’osteopatia si rivela uno strumento utile nel trasformare positivamente la qualità della vita delle donne in menopausa; può essere quindi presa in considerazione da sola, ma anche in associazione alle nuove tecnologie in ambito ginecologico.

*”Trial clinico randomizzato sugli effetti del trattamento osteopatico in menopausa” di G. Noccioli, N. Noccioli, S. Graziosi, M. Petracca, O. Gambardella, F. Dammando.


Scrittrice: Gloria Curati.

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