
Il nostro organismo comincia a dare segni di sofferenza quando è costipato da rifiuti metabolici, ovvero tossine e rifiuti acidi che non riesce a espellere in misura sufficiente. Le scorie acide infatti aggrediscono le nostre cellule, compromettendone le funzioni e facendole invecchiare in maniera precoce.
Inoltre l’età biologica dell’organismo umano è legata allo stato ossidativo cellulare dei tessuti e degli organi.
Per questo limitare il danno cellulare da ossidazione e agevolare l’eliminazione dei rifiuti metabolici acidi sono le strategie anti-age più efficaci che abbiamo, da attuare attraverso un sano stile di vita che comprende diversi fattori: l’adeguata attività fisica, la sana alimentazione, e la corretta idratazione, per quantità e qualità.
Dato che il liquido da bere per eccellenza è l’acqua, la domanda che ci facciamo oggi è: “L’acqua può aiutare a ridurre lo stress ossidativo cellulare e l’accumulo di scorie acide?” In altre parole, l’acqua può essere un vero elisir anti-age? Se sì, come?
Innanzitutto, attraverso la quantità. Dovremmo bere spesso, almeno un bicchiere d’acqua ogni ora, per idratare a sufficienza l’organismo. Tuttavia non è abbastanza, perché l’acqua non è tutta uguale dal punto di vista qualitativo: quella di cui normalmente disponiamo è spesso inquinata già nelle falde acquifere, è povera di minerali, e presenta un ph neutro o acido. Eppure l’uomo nel corso del tempo ha cercato di riprodurre in diverse maniere un’acqua che fosse il più simile possibile a quella che sgorga dalle sorgenti pulite e non contaminate ritenute più salutari. Il primo studio risale alla metà del secolo scorso e fu condotto da scienziati giapponesi su quella di Tlacote, in Messico, ritenuta dalla popolazione locale terapeutica, addirittura miracolosa. Successivamente vennero studiate le acque delle correnti glaciali dell’Himalaya, bevute dalla popolazione degli Hunza, particolarmente longeva e quasi esente da malattie. A seguire altre fonti di cui si decantavano proprietà terapeutiche/miracolose, come Lourdes, in Francia, Nordenau in Germania, Tenryosui Hita in Giappone. La svolta si ebbe con la scoperta che tutte queste acque erano ricche di un antiossidante naturale, l’idrogeno attivo, che si generava attraverso la “ionizzazione” dell’acqua indotta dalla particolare composizione del terreno. L’idrogeno attivo è composto da normali molecole H2 in forma gassosa, con elettroni in eccesso, da cui il potere antiossidante. Oggi gli studi sul potere antiossidante dell’idrogeno attivo sono sempre più numerosi in tutto il mondo, anche perché si è dimostrato essere esente da effetti collaterali, anche se assunto in quantità. Inoltre l’acqua di queste fonti, per effetto della ionizzazione naturale, presenta una struttura molecolare (cluster) molto più piccola rispetto a quella delle altre acque, e per questo ha la capacità di idratare molto più in profondità, riuscendo a legarsi alle scorie acide che, attraverso il legame con l’acqua stessa, possono essere espulse efficacemente. L’idratazione “profonda” rallenta la trasformazione del liquido extracellulare da SOL (solubile), tipico della giovinezza, in GEL (gelatinoso) tipico della vecchiaia, come ci ripete sempre, dall’alto della sua esperienza clinica, il dott. Angelo Maria Di Fede, che ben conoscete su queste pagine. Questo tipo di acqua, che possiamo riprodurre anche a casa nostra con l’utilizzo di uno ionizzatore, purché di assoluta qualità, presenta anche un pH basico, perché ricca di minerali alcalini resi particolarmente bio-disponibili dalla loro ionizzazione. Anche la Medicina Ufficiale riconosce quanto sia fondamentale per la salute l’equilibrio acido-basico dell’organismo: ogni volta che cadiamo in iperacidità diamo la possibilità a virus e batteri di trovare terreno fertile per attecchire e dare origine ai più svariati disturbi fisici e anche psicologici ed emotivi. Ecco perché il consiglio, sempre più condiviso dagli esperti, è quello di alcalinizzare il corpo, evitando cibi e bevande con un ph troppo acido (al di sotto di un valore di 7) e adottando sistemi che mantengano il nostro livello di alcalinità sempre alto.
Non finisce qui: l’acqua alcalina ionizzata è molto importante per l’organismo anche dal punto di vista quantistico-energetico. Il primo a indagare questo aspetto dell’acqua fu lo scienziato giapponese Masaru Emoto, che studiò le sue caratteristiche “vibrazionali” in base alla forma e alla struttura dei cristalli che si formano negli istanti in cui congela. Egli riuscì a scattare fotografie di questi cristalli attraverso un microscopio dotato di fotocamera posto in una cella frigorifera. Nel suo libro “Messaggi dall’acqua”, le numerosissime immagini realizzate mostrano chiaramente che l’acqua viene informata dall’energia e la manifesta formando cristalli più o meno complessi. Masaru Emoto rappresentò cristalli d’acqua esposta a musica, immagini e parole positive o negative, scoprendo che solo quella pura e/o esposta a musiche gentili e soavi, parole positive di amore e ringraziamento, riesce a cristallizzare. Quella invece ricavata congelando molecole inquinate e/o esposte a musica dissonante, a parole come “odio”, non riesce a comporre il cristallo: resta formata a metà o risulta addirittura una semplice macchia informe e brutta, mentre il cristallo “perfetto” è di forma esagonale.
L’acqua ionizzata alcalina estratta dalle sorgenti di Tlacote, Lourdes, Nordenau possiede questa forma esagonale del cristallo. Ciò che più sorprende è che anche l’acqua ionizzata alcalina riprodotta attraverso uno ionizzatore di qualità, che disponga a monte di un performante stadio di filtrazione atto ad eliminare le sostanze tossiche e in grado di preservare i minerali alcalini, forma un cristallo esagonale perfetto.
L’acqua, nostro primo alimento, può diventare davvero un efficace elisir anti-age quando è bevuta in sufficiente quantità e quando dispone delle caratteristiche qui elencate, proprie dell’acqua alcalina ionizzata.
Un’acqua realmente idratante, rigenerante per le cellule, antiossidante, solvente efficace delle scorie acide, energeticamente “attiva” e biocompatibile può essere l’inizio del nostro percorso di salute e armonia.
Buon primavera in salute.
Scrittore: Paolo Salvioli.
