Autunno

autunno

Come già anticipato nei precedenti articoli, secondo il calendario cinese le date di inizio delle stagioni si basano sull’osservazione dei moti celesti e sul rispetto dei ritmi della Natura. Il 7 agosto quest’anno è cominciato l’autunno.

Autunno significa “arricchire”, con riferimento ai raccolti dei contadini, ma anche “declino”. L’energia inizia a ritirarsi, come a breve noi rientreremo dalle vacanze estive. Le giornate sono pian piano meno calde e ci invitano progressivamente a coprirci, cioè a proteggerci e dirigerci verso l’interiorità e il rallentamento delle attività.

È la stagione del respiro e dell’eliminazione. Occorre fare spazio. In autunno il clima è dominato dalla secchezza, le foglie cadono e anche noi siamo invitati a sfruttare l’energia del metallo per mettere in ordine e fare pulizia, dismettere ciò che non serve. Come la vegetazione smette di aggrapparsi al ramo, noi dobbiamo staccarci dagli attaccamenti. Approfittate di questi giorni per buttare quello che non utilizzate o non vi piace più: l’energia rallenta e non possiamo trascinarci pesi inutili.

L’autunno viene anche a portare chiarezza e giustizia: corrisponde all’età adulta in cui si traggono le somme di ciò che si è diventati e dell’autonomia acquisita. Per questo molti sostegni e attaccamenti possono essere abbandonati: si può contare sulle competenze e sulle risorse sviluppate.

Nel moto introspettivo bisogna fare attenzione ad eventuali sentimenti malinconici che possono sopraggiungere: in questo caso non bisogna fuggire da essi, ma attraversarli per dissolverli e appunto con la maturità di un adulto accettarli e integrarli per farne esperienze qualificanti, comprendendo la qualità di quella mancanza e trasformarla in un vuoto che faccia da contenitore a nuovi doni.

Si narra che le foglie in autunno cambino colore da quando un folletto, rammaricato dal terminare dell’estate, decise di organizzare una grande festa nel bosco per salutarla. Così una notte di fine stagione salì sugli alberi insieme agli altri abitanti del bosco e colorò le foglie di tanti colori vibranti in memoria del calore estivo.

Al mattino il bosco era uno spettacolo di meravigliose sfumature dal giallo al rosso, illuminate e riflesse dalla luce dell’alba e del sole nascente. Il grande castagno decise di lasciarle così fino alla loro naturale caduta.

Un altro rituale tradizionale dell’autunno è la vendemmia: la vite è l’albero della vita, della conoscenza e della verità, in grado di creare connessione fra mondi e dimensioni. La vendemmia ricalca le fasi del ciclo vita-morte-trasmutazione e nella tradizione popolare radunava le persone in un momento di festa e condivisione. Nell’antichità, fino alla riforma del 186 a.C., si celebravano i Baccanali, dedicati al dio Bacco, dio del vino e dei misteri, simbolo di vitalità che assicura ai “puri” la beatitudine nell’aldilà.

L’alimentazione mira a sostenere il Polmone perché non sia né troppo secco né troppo umido; il fegato perché non si indebolisca troppo e mantenga attivo il Qi; il Rene perché sia pronto al passaggio di staffetta.

Per questo motivo il piccante va diminuito nell’intensità rispetto alla stagione estiva, ma sempre preservato sia a sostenere il fegato, sia a stimolare la difesa ed evitare la stasi dei catarri (per questo preferiremo ad esempio lo zenzero al peperoncino), mentre l’acido ci aiuta con i frutti invernali ricchi di liquidi a preservarci dalle bronchiti e dalla tosse secca, in particolare nei primi mesi; saranno poi da diminuire avvicinandosi al freddo inverno. Ricordiamo di coprirci bene. Se abbiamo condotto un’alimentazione naturale nei mesi precedenti non dovremmo avere residui di calore e umidità, ma sicuramente non sarà così per tutti e questo contribuirà come causa principale dei classici malanni autunnali. Un sapore da evitare, oltre al troppo piccante, è il troppo amaro, mentre è utile in piccole dosi ed intensità moderata. È una buona idea iniziare ad alternare la colazione dolce con quella salata, il che non significa alternare il croissant alla marmellata con quello al prosciutto, bensì nutrirsi sempre con alimenti ricchi come il riso integrale, una volta abbinato a frutta fresca e a guscio, altre volte ad esempio condito con il sesamo. Il dolce è sempre alla base di ogni alimentazione e in autunno abbiamo i cereali maturi. Gli stufati e le bolliture sono indicati. Magari possiamo fare zuppe serali. Tra le cose da lasciar andare annoveriamo alimenti crudi e freddi. Cibi caratteristici dell’autunno sono pere, mele, funghi, mandorle, zenzero, miele, sesamo, zucca, rape, uva, castagne, agliacee, nocciole, broccoli e cavoli, radici, spezie ed erbe aromatiche.

Portiamo questi ingredienti nei nostri piatti gustando i toni caldi dei loro sapori e trovando così armonia con noi stessi e la Natura che ci circonda.


Scrittrice: Martina Ghezzi

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