
Il processo d’invecchiamento comincia dal primo momento della nostra vita: consiste nell’accumulazione dei prodotti di rifiuto non espulsi – le cellule si deteriorano a causa dell’accumulo di tossine. Un famoso fisiologo francese, Alexis Carrel, al RockefellerInstitute for Medical Research, mantenne in vita il cuore di un pollo per circa 28 anni in una soluzione salina (contenente minerali nelle stesse proporzioni i quelle del sangue del pollo) che egli rinnovava tutti i giorni.
Nel momento in cui smise di cambiare la soluzione, le cellule del cuore morirono. Il segreto per cui il cuore sopravvisse per 28 anni sta nel fatto che egli manteneva il fluido extracellulare costante ed eliminava prodotti di rifiuto delle cellule ogni giorno: “La cellula è immortale. È semplicemente il fluido nella quale galleggia che si degrada. Sostituendo questo fluido ad intervalli regolari,
daremo alla cellula ciò che necessita per nutrirsi e, per quanto ne sappiamo, il pulsare della vita potrà continuare indefinitamente”.
Potete immaginare una casa da cui si eliminano solo il 99,9% dei rifiuti ogni giorno?
Nel giro di pochi mesi, accumulando l’1% dei rifiuti ogni giorno, la casa avrebbe un odore orribile. Nel nostro corpo succede la stessa cosa. Gli acidi tossici sono prodotti normalmente dal catabolismo cellulare e noi assimiliamo quantità modificate di queste sostanze anche dall’aria che respiriamo, dall’80% del cibo che mangiamo e da altre risorse ambientali.
La formazione di questi acidi costringe il corpo, per neutralizzarli, a saccheggiare le proprie difese minerali. I nostri depositi di minerali, nonché le colonne su cui poggiano la nostra salute e la
nostra bellezza, sono: capelli e cuoio capelluto, unghie, denti, pelle, ossa, vasi sanguigni (vene e arterie), cartilagine, capsule, tendini, sangue.
Il meccanismo di autoguarigione spiegherebbe perché nei giovani si diffondano sempre di più osteoporosi e calvizie.
Uno dei compiti più importanti della nostra vita, per quanto riguarda la chimica, è procurarci una riserva di minerali in modo che il nostro deposito rimanga sempre intatto, e insieme a lui
la nostra bellezza e la nostra salute. Le cosiddette scorie altro non sono che il risultato dell’unione di sostanze minerali e acidi, i quali finiscono così neutralizzati. Quando le tossine sono
eliminate dal corpo non provocano disturbi, ma quando iniziano ad essere assimilate o prodotte più velocemente di quanto siano espulse, o quando uno o più di uno dei sistemi di eliminazione ha una funzionalità ridotta, ecco che si creano le condizioni adatte allo sviluppo della malattia.
Se l’intestino è ipoattivo, i residui tossici possono essere assorbiti più facilmente attraverso la parete intestinale nel flusso sanguigno e da questo depositati nei tessuti.
Se altri sistemi preposti all’eliminazione sono ipoattivi, una maggior quantità di residui rimane all’interno. Le tossine che si accumulano nei tessuti ne riducono la capacità funzionale e incrementano la distruzione cellulare. Quando ogni tessuto avrà raggiunto lo stato degenerativo, sarà evidente che l’insediamento tossico avrà soverchiato le difese organiche.
Un organismo sovraccarico di tossine non è in grado di depurarsi. Progredendo nell’intossicazione, l’organismo non permetterà una corretta ossidazione di tessuti. Senza ossigenazione, avremo un calo energetico e un corpo stanco continuerà in questa spirale discendente.
Ci sono anche differenze fra uomo e donna: nel suo periodo fertile la donna “parcheggia” gli acidi nel sangue, nella linfa e nella placenta, e il livello di acidità sale giorno per giorno fino alle mestruazioni. L’alto livello di acidi nei giorni immediatamente precedenti provoca depressione, irritabilità, edemi (un mezzo per diluire gli acidi) e altri disturbi che oggi conosciamo come sindrome premestruale.
Una volta espulsi gli acidi, spariscono anche i sintomi della sindrome premestruale. È stato osservato che sia la durata delle mestruazioni sia i disturbi si riducono notevolmente se il regime di vita del mese precedente ha permesso una riduzione degli acidi. Le donne sane di popoli primitivi perdono soltanto poche gocce di sangue e tuttavia sono estremamente fertili.
L’uomo invece non ha la possibilità di espellere regolarmente acidi e scorie, perciò se non si rifornisce adeguatamente di sostanze minerali ricche di energia il suo organismo ricorre ai propri
depositi di sostanze minerali e assicura la neutralizzazione necessaria alla sopravvivenza. Si dice spesso che tu sei ciò che mangi. Io dico che sei ciò che assorbi. Puoi mangiare i cibi migliori
e morire ugualmente di fame se i processi di digestione e di assorbimento non funzionano correttamente. Tutte le guarigioni iniziano con la rimozione delle tossine: la vera guarigione è un processo di pulizia e ricostruzione.
Se i rifiuti accumulati non hanno ancora provocato danni irreversibili ai tessuti e agli organi del corpo, le loro funzioni possono anche essere rivitalizzate.
La necessità di disintossicazione oggi è molto importante: mai prima d’ora l’uomo ha vissuto in un ambiente così tossico e velenoso.
L’aria, l’acqua, il cibo, il terreno, il vestiario o ogni cosa che si tocca ha sostanze potenzialmente o realmente tossiche che,in qualche modo, vengono assorbite dall’organismo.
Le persone sono molto più intossicate oggi di quanto lo siano state in passato. Il livello di questa situazione e la sua espansione stanno diventando un incubo e, come le malattie, si propagano nel territorio. La necessità di disintossicare e depurare l’organismo non è mai stata così impellente quanto lo è ora. Riportare equilibrio, pace e armonia è il lavoro del medico.
Scrittore: Dott. Di Fede.
