
La primavera alle porte è una stagione delicata e intima, come siamo noi, dopo i mesi freddi in cui tutto ha taciuto per il giusto riposo. L’inverno più particolare della storia umana ci sta salutando, lasciando tutti molto provati su ogni livello: fisico, psichico, energetico e spirituale. Uscendone, anche inconsapevolmente, facciamo i conti con le riserve energetiche residue per progettare il futuro.
Come sarà quest’anno? Siamo confusi, impauriti, incerti e molti sono arrabbiati. Avremo il coraggio di stare bene, ricominciare a vivere e sbocciare come le gemme e gli animali che escono dal letargo? Re-impareremo ad avere fiducia gli uni verso gli altri, anche se forse non ci potremo frequentare liberamente? Avremo il desiderio di guardarci sorridendo, dietro le mascherine? Di non temere l’incertezza economica e sociale che ci sta dividendo? Tutto dipende da noi.
La parola d’ordine di questo nuovo importante ventennio è Resilienza: per la scienza rappresenta la capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi. Per la psicologia è la capacità di una persona di saper superare con successo uno stato di stress prolungato o un trauma, imparando a utilizzare una forza psichica che è naturalmente dentro di noi e cui non diamo spesso importanza. La Resilienza sta alla psiche come l’immunità sta al corpo: rappresenta la capacità di proteggere la nostra integrità fisica, psichica e spirituale sotto l’azione delle forti pressioni di un trauma. È la forza interiore necessaria per ricostruire una buona vita, dopo una catastrofe piccola o grande che sia, senza diventare violenti, insensibili o uscire dalle relazioni vitali, soprattutto in caso di crisi.
Quali mezzi usare? Contiamo sulle buone relazioni. Diventiamo più flessibili, adattabili e curiosi. Impariamo a guardare gli accadimenti in prospettiva. Diamoci nuove priorità. Assumiamoci le nostre responsabilità senza mai colpevolizzare nessuno al di fuori di noi. Ci hanno fatto temere la vicinanza tra noi? Non possiamo, per ora, avvicinarci per le precauzioni che conosciamo bene? Troviamo alternative. Gli esseri umani hanno bisogno dell’affettività concreta.
Cosa ci serve? Aver fede, un progetto, saper comunicare, prendere iniziative personali per il cambiamento, sapendo anche chiedere aiuto. Molte persone, non solo anziane e fragili, possono diventare vittime di sé e degli altri, dipendenti da tutto ciò che sentono, quindi terrorizzati, chiusi o ostili. Chi si preoccupa troppo per sé sarà una vittima e saboterà le proprie capacità resilienti, di cui tutti siamo sempre dotati.
Facciamo esercizi fisici in casa, a finestre aperte o nel parchetto più vicino, in cui stimoliamo il nostro corpo a sentirci con allungamenti, stiramenti, sia in piedi sia coricati, magari sull’erba, che ci farà percepire il suo sottile profumo rivitalizzante. Portiamo attenzione a tutti gli stimoli esterni e interni e impariamo a distinguere ciò che ci fa star bene da ciò che ci innervosisce o intristisce. Evitiamo chi si lamenta, chi racconta drammi e futuri disastri. Potiamo i rami secchi anche dentro di noi! Ci sono tantissime persone, non solo giovani, che hanno la capacità interiore di cambiare coraggiosamente ciò che è vecchio, inutile e ormai dannoso, con certezza del buon risultato.
La primavera fa uscire il nascosto: se non trasformiamo la rabbia con la nostra creatività, è certo che si può creare un grave malessere personale fino ad arrivare alla malattia. Il fegato è l’organo principe della primavera e quanta rabbia ha accumulato quest’anno? Facciamo quindi passeggiate, sport, pilates, yoga anche da soli o attraverso lezioni on line. Leggiamo bei libri, stiamo con persone piacevoli anche se solo per telefono o chat. Cucinare cibi adatti alla depurazione generale è fondamentale nel cambio stagione e non necessariamente dispendioso: verdure, frutta, frutta secca, cereali, carni poche e bianche, scarsissimi latticini, molta acqua buona.
Amo molto le meditazioni e la mindfulness che pratico, insegno e consiglio da sempre alle persone che seguo. Uno dei miei insegnanti, Alexander Lowen, afferma nei suoi libri che quando qualcosa colpisce il corpo influenza anche la mente e viceversa. Le difese psicologiche per gestire lo stress e i dolori della vita sono radicate nel corpo, la nostra corazza, e sono rappresentate da precise strutture muscolari che possono ostacolare, causa contratture croniche spesso impercettibili, la Libertà del Movimento.
È dunque molto importante recuperare le nostre risorse anche quando le crediamo sparite, come la Natura che è fantastica e non ha paura di nulla perché Danza. Le stagioni sono il suo ritmo. Anche noi meritiamo di aver il coraggio di ricominciare a vivere bene dopo questo lunghissimo e rigido inverno.
Scrittrice: Cristina Pierantonio.
