
Le prime immagini dell’autunno sono legate ai colori della natura e all’aria che diventa poco a poco frizzantina; probabilmente qualcuno sentirà un po’ di malinconia, altri avranno un’associazione diretta con l’equinozio, quando Il giorno e la notte si equivalgono e in tutto il pianeta la giornata dura 12 ore, mentre il sole sorge esattamente a est e tramonta esattamente a ovest.
L’equinozio d’autunno, che quest’anno cade il 22 settembre, è da sempre accompagnato da rituali e mitologie che prendono spunto dal rapporto con la natura. L’autunno è il momento in cui la natura inizia ritrarre i propri sensi verso l’interno, verso le radici. Gli alberi colorano di rosso e di giallo la propria chioma e le foglie, non più nutrite, ondeggiano dolcemente verso il suolo per andare ad arricchire il terreno e prepararlo alla rinascita dell’equinozio di primavera. I campi hanno generato i loro prodotti, che sono stati lavorati e invasettati, stivati nei silos, deposti nei freezer, nei sacchetti, nelle bottiglie dove attendono di venire utilizzati. Già quest’immagine racconta il compito dell’autunno: il lavoro estivo, insieme all’energia e alla vivacità, si è esaurito.
È però il culmine di attività, festeggiamenti e riti a scopo propiziatorio, con la complicità dei raggi del sole che all’alba o al tramonto di equinozi o solstizi creano giochi di luce sin dai tempi antichi. Sulla piramide Maya di Chichen Itza la misteriosa ombra di Kukulkán, il dio serpente piumato, si manifesta all’equinozio. Un particolare gioco di luci solari proietta un’ombra a forma di rettile lungo la scalinata nord della piramide. La pietra Intihuatana di Machu Picchu aveva il compito di mostrare l’esatta data dei due equinozi e di altri eventi astronomici. Nel sito irlandese di Lough Crew la Luce si insinua tra le pietre illuminando le iscrizioni e Stonehenge è il fulcro dei misteri e delle celebrazioni legate agli equinozi e ai solstizi. Dalla Grecia antica il mito di Demetra, dea del grano, racconta l’arrivo dell’autunno mentre il ritorno in superficie di Persefone a primavera riporta la vita e la solarità. In modo molto simile, per i Celti l’equinozio d’autunno corrisponde a Malbon giovane dio della vegetazione, dei raccolti e di equilibrio; in questi giorni si dispongono sugli altari i frutti dell’autunno e Malbon è spesso simboleggiato dalla cornucopia, la cesta senza fondo dalla quale sgorga tutto il cibo che si desidera. Il Thanksgiving americano è un lontano ricordo di queste tradizioni pagane.
L’autunno è un momento di trasformazione, rinascita e rigenerazione. A livello personale si entra in una nuova fase di ascolto, progettazione e preparazione. Possiamo considerare l’autunno come un momento importante anche per noi, ricco di opportunità, portatore di nuove energie, basate sulla capacità di ascoltare e osservare; il momento per volgere lo sguardo agli aspetti più interiori, che d’estate rimangono più sfumati.
Scrittrice: Rottigni
