
Troppo spesso, in questo periodo dell’anno, le riviste si concentrano sui danni lasciati dal passaggio dell’estate su pelle, capelli, ritmi sonno-veglia, trasformando la migliore delle stagioni nel demone distruttore del nostro fisico. Navigando sul web non si parla d’altro che di macchie cutanee (derivate dalla mancata protezione solare), disidratazione e perdita dei capelli.
Vero, ma non esiste solo il lato negativo.
La primavera è ricca di esplosiva vitalità: nella medicina tradizionale cinese è proprio qui che l’energia yin passa allo yang (tradotto come movimento, eccitazione e creazione) e trova la sua diretta prosecuzione ed espressione nell’estate, rendendoci forti ed esuberanti (sempre se il binomio corpo-mente è in fisiologia).
Questo vigore riacquisito ci porta spesso a riprendere in mano le scarpe da running e iniziare a camminare, correre, uscire il più possibile per godere appieno del sole, del caldo e del relax, che spesso associamo a questo periodo dell’anno.
Vivendo maggiormente all’aria aperta e seguendo uno stile più sano (si tende ad alimentarsi meno, aumentando i quantitativi di cibi ricchi di acqua e vitamine), miglioriamo la sintesi della vitamina D, che coadiuva la così come sono note le alterazioni motorie nei disordini psicotici e d’ansia. Parlando invece di una malattia come il Morbo di Parkinson, che colpisce il sistema
motorio, troviamo spesso disturbi di tipo depressivo o della performance cognitiva.
È chiaro che queste sono estremizzazioni che derivano da studi scientifici, ma se l’effetto benefico è dimostrato su patologie così gravi, possiamo azzardare a fare una connessione logica anche su pazienti con situazioni meno critiche ma condizionate da disturbi da stress e burn-out: l’esercizio fisico ha certamente, in ogni caso, effetti positivi.
Da studi recenti è stato dimostrato che l’attività motoria induce la modulazione centrale di tre neurotrasmettitori fondamentali come la dopamina, la serotomineralizzazione ossea, rinforza il sistema immunitario e, al contempo, agiamo sul nostro sistema nervoso centrale, tenendo alto l’umore e il nostro stato fisico e psicologico.
Come possiamo allora prolungare questo equilibrio di grazia anche nel periodo autunnale? Occorre sforzarci di mantenere costanza nel movimento. In autunno, nonostante le giornate si accorcino, abbiamo il dovere morale nei confronti della nostra casa (il nostro corpo) di alimentarci secondo le linee della dieta mediterranea e di trovare un’attività fisica che possa mantenere attivo e ben funzionante il nostro sistema cardiocircolatorio, il metabolismo e il sistema immunitario. Per fare questo è necessario conservare uno stato mentale di tipo positivistico, che normalmente l’estate ci regala e il dinamismo permette di conservare.
Non possiamo più pensare a una separazione tra mente e corpo. È noto da tempo che i disturbi neurologici e psichiatrici spesso si accompagnano ad alterazioni motorie e, viceversa, disordini motori si traducono in alterazioni psichiatriche. Un tratto caratteristico della depressione, ad esempio, è il rallentamento motorio, nina e la noradrenalina. Allo stesso tempo raggiungono
il cervello cannabinoidi e fattori di crescita e di plasticità cerebrale, immessi nel torrente circolatorio attraverso la contrazione muscolare: questi neurotrasmettitori sono gli attori principali nella buona comunicazione neuronale, quindi di un ottimale funzionamento dei circuiti legati ai disturbi dell’umore, dell’apprendimento, dell’attenzione. In parole povere il sistema, se correttamente stimolato, produce neurotrasmettitori della positività o della gioia, che sono alla base del benessere anche fisico. Se ci sentiamo forti e sani riduciamo il quantitativo di farmaci, dei quali troppo spesso si abusa, permettendo al nostro fisico di rimanere più in salute, più a lungo.
Scrittrice: Gloria Curati
