Perché lo yoga è armonia

Perché lo yoga è armonia

Mente e corpo sono connessi da un sottilissimo e invisibile filo che controlla e condiziona le nostre giornate.

Il rapporto di questi due elementi è una simbiosi perfetta: non esiste salute fisica senza quella mentale.

Lo stato di profonda connessione tra il corpo e la mente è un punto di partenza imprescindibile per la comprensione di chi siamo, cosa siamo e dove vogliamo andare, perché il corpo facilmente riflette il nostro modo di pensare e le emozioni che viviamo.

Se c’è intenzione nella nostra mente, ci sarà presenza nel movimento.

Se c’è presenza nel movimento, ci sarà armonia nel nostro interno.

Se c’è armonia nel nostro interno ci sarà ordine nella nostra vita.

Troppo spesso però i ritmi frenetici della vita di tutti i giorni finiscono col provocare uno stato di stanchezza che non è del tutto fisica. Essa è infatti anche e soprattutto estenuazione di idee, perdita di entusiasmo, di vitalità, di volontà: la sensazione di sentirsi svuotati e privi di ogni energia. Questa spossatezza coinvolge inevitabilmente anche il corpo, che si incupisce e finisce con l’assumere atteggiamenti e posture spesso scorrette, portandoci progressivamente nella condizione definita con l’ormai comunissimo termine di “stress”.

Si rende pertanto necessario il ripristino di tutte le energie di cui corpo e mente si nutrono, per affrontare la quotidianità con la giusta vitalità e con il giusto spirito.

Una valido supporto in questo può essere ricercato in una particolare tradizione culturale trasmessaci dai saggi dell’antica India: lo yoga, disciplina orientale diventata ormai molto più di una moda, potremmo dire una vera e propria tendenza all’interno di nuovi stili di vita. Praticare lo yoga aiuta a ritrovare lArmonia con il Corpo, lAnima e la Mente, armonia tra il giusto sforzo fisico ed il giusto rilassamento. Concentrandosi nell’esecuzione delle posizioni e nella respirazione, corpo e mente comunicano a livello energetico sottile e si armonizzano, creando un atteggiamento riflessivo che, attraverso la consapevolezza conquistata con la meditazione, si manifesta nella vita quotidiana come maggior equilibrio, forza e serenità d’animo. Così si accede a un nuovo modo di approcciarsi al corpo e di dialogare con esso. Siamo abituati a volere tutto subito, pretendendo da lui una prestazione che sfiori sempre la perfezione, trascurando di rispettarne i tempi e la natura. È quindi di estrema importanza iniziare a volerci bene, a volergli bene, comprendendo che le sue resistenze e rigidità sono anche frutto di un vissuto emotivo che ha lasciato uno dei suoi segni su articolazioni e muscoli.

È proprio lo stato di completo abbandono che ci deve guidare nella pratica: lasciarsi andare al movimento volontario del corpo, o a quello involontario quando è fermo, significa viverla seguendo il flusso armonioso sia da una posizione (asana) all’altra, sia delle pareti dell’organismo che si espandono e si ritraggono al ritmo del respiro durante la fase statica.

Con un lavoro costante e attivo su se stessi si ottengono notevoli risultati di trasformazione, rispecchiando così il principio fondamentale dello yoga nel contesto della filosofia e della cultura in cui è nato: non un esercizio fisico fine a se stesso ma un metodo che, attraverso la conoscenza e il controllo del corpo, disciplina la mente e ci prepara a vivere il potenziale più elevato dellessere umano.

Lo yoga diventa così un profondo percorso esperienziale che conduce alla conoscenza della nostra parte più profonda anche attraverso la consapevolezza fisica: non occorre aggiungere altro a ciò che è già presente, più forza, più tensioni, più giudizio; al contrario, è utile togliere tutto ciò che ostacola la presa di contatto con la dimensione dell’Essere. Ciò è possibile mediante una pratica continua, costante e libera da ogni aspettativa. È importante vivere la pratica sul tappetino con senso di gratitudine nei confronti del corpo. Anche se non arriviamo a praticare le posture nella loro forma finale, possiamo provarle a viverle come una nostra esperienza personale che parla unicamente di noi. Dobbiamo allontanarci dall’idea di performance e di competizione: non c’è nessuno con cui competere, ci siamo solo Noi con Noi stessi. Quando smettiamo di lottare contro di Noi, anche il Nostro corpo smetterà di lottare e resistere. Ogni asana è un cammino senza meta finale.


Scrittrice: Barbara Carducci.

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