
“Il tuo corpo implora acqua” è il titolo del libro di un medico iraniano di nome Fereydoon Batmanghelidj, incarcerato durante i disordini in Iran e scampato alla pena di morte perché i suoi aguzzini preferirono impiegarlo per curare gli altri carcerati, spiegava la sua rivoluzionaria visione del corpo riguardo all’acqua.
La sua ricerca era nata un giorno in cui nell’impossibilità di curare, per mancanza di medicinali, le devastanti coliche gastriche di un compagno di prigionia, frustrato e addolorato gli disse: “beviti due bicchieri d’acqua!”
L’uomo, dopo un po’, stette meglio e il dottor Batmanghelidj cominciò a studiare gli effetti dell’acqua sul corpo. Secondo lui, il suo compagno di prigionia come molti altri, soffriva in realtà per mancanza d’acqua che si era trasformata in dolore. Di seguito riporto testualmente la pagina che lessi quella mattina e che mi colpì come uno schiaffo.
“Il corpo umano è costituito per il 25% di materia solida (il soluto) e per il 75% di acqua (il solvente). Il tessuto cerebrale è composto all’85% d’acqua. Quando iniziò la fase di ricerca sulle funzioni del corpo, i parametri scientifici e un’ampia conoscenza della chimica erano ben consolidati, così si suppose automaticamente che le stesse conoscenze acquisite nell’ambito della chimica potessero essere applicate alla composizione del soluto (materia) del corpo. Fu pertanto dato per scontato che il regolatore reattivo di tutte le funzioni del corpo fosse la composizione del soluto. Alle origini della ricerca fisiologica, si ritenne che l’acqua contenuta nel corpo fungesse solo da solvente, da riempitivo dello spazio e da mezzo di trasporto. Alla sostanza solvente (acqua) non fu attribuita nessun’altra proprietà funzionale. La concezione basilare della medicina “scientifica” attuale, ereditata da un programma educativo stabilito all’alba dell’apprendimento sistematico, considera anch’essa i soluti come regolatori e l’acqua solo un solvente e un mezzo di trasporto nel corpo. Il corpo umano è, ancora oggi, considerato una “grande provetta” piena di solidi di diversa natura e l’acqua nel corpo un “materiale da imballaggio” chimicamente insignificante. In ambito scientifico si dà per scontato che i soluti (sostanze disciolte o trasportate nel sangue e nel siero del corpo) regolino tutte le attività del corpo stesso. Ciò include la regolazione della sua assunzione d’acqua che si presume sia ben soddisfatta. Si ritiene, dato che l’acqua è facilmente reperibile, che il corpo non abbia motivo di rimanere a corto di qualcosa così largamente disponibile.
In base a quest’erronea presunzione, la ricerca applicata al corpo umano è stata indirizzata all’identificazione di una particolare “sostanza” che possa essere ritenuta responsabile dell’insorgere della malattia… E’ divenuta ora pratica consueta considerare la bocca arida come unico segno che il corpo ha bisogno di acqua. Si dà per scontato che il bisogno d’acqua sia ben soddisfatto se non è presente la sensazione di sete e bocca secca, forse perché l’acqua è abbondante e disponibile. Questo punto di vista è erroneo e responsabile per l’insuccesso nel trovare soluzioni stabili preventive all’insorgere della malattia nell’organismo nonostante le costosissime ricerche.
“La pratica della medicina clinica è basata su un falso assunto… la bocca secca è solo l’ultimo sintomo esteriore di estrema disidratazione. Il danno si evidenzia a un livello di persistente disidratazione che non si manifesta necessariamente attraverso il sintomo della bocca arida”. (FB)
L’autore rivela di aver curato circa 3.000 casi di ulcera solo con l’acqua e definisce un gran numero di malattie – ipertensione, asma, allergie, artriti, soprappeso, depressione, colesterolo alto – come semplici risultati di una insufficiente assunzione d’acqua. Egli sostiene che abbiamo perso il senso della sete poiché continuamente assumiamo bevande che ce la calmano. Ma queste sostanze non sono sufficienti a ricolmare la necessaria quantità d’acqua del nostro corpo che ne è composto al 75%. Secondo il dottor Batmanghelidj l’acqua non è solo il mezzo di trasporto e il solvente, ma è la componente principale del nostro corpo e quindi l’intero paradigma della medicina deve essere ri-tarato sulla base delle necessità d’acqua del corpo che, a causa della sistematica non assunzione d’acqua pura, reagisce come se fosse in crisi idrica e produce segnali che si trasformano nelle malattie su elencate, ovvero: “è il solvente – il volume d’acqua – che regola le funzioni del corpo, incluse le attività di tutti i soluti disciolti in esso… ogni funzione dell’organismo è controllata e fissata al fine di ottenere un efficiente flusso d’acqua… poiché la carenza d’acqua in diverse zone del corpo darà luogo a sintomi variabili, segnali e complicazioni attualmente etichettate come “malattie”(FB)
L’autore ripete più volte che l’assunzione di bevande di qualunque natura non soddisfa il bisogno idrico del corpo e che è necessaria l’acqua pura perché l’organismo possa “uscire dall’emergenza idrica” che segnala attraverso disturbi della digestione, dell’umore, della circolazione sanguigna, dolori vari e aumento di peso.
E’ importante segnalare l’importanza dell’acqua anche come sostanza-veicolo e non solo come energia.
Dottore in medicina alternativa, Masaru Emoto è stato sicuramente “prescelto” per studiare l’acqua in modo talmente approfondito da costringerci a chiederci come gli sia venuta in mente un’idea così brillante. Grazie a una potente macchina fotografica installata sopra a un microscopio e collocata in una cella frigorifera, Emoto e il suo staff fotografano gocce d’acqua congelata e ne leggono le caratteristiche in base ai cristalli che si formano. Nel suo libro “Messaggi dall’acqua”, le numerosissime fotografie da lui realizzate mostrano chiaramente che l’acqua viene informata dall’energia e che manifesta quest’informazione sotto forma di un cristallo esagonale più o meno elaborato. Ogni cristallo è diverso dall’altro: alcuni più semplici, altri più complessi; la caratteristica comune è l’esagono.
Inizialmente Emoto fotografò cristalli d’acqua di sorgenti, fonti, laghi, fiumi e acquedotti di tutto il Giappone per verificare l’effettivo livello di inquinamento. Via via che la sua ricerca proseguiva, egli saliva di livello e cominciava ad essere incuriosito dalla qualità vibrazionale dell’acqua. Fotografò cristalli d’acqua esposta a musica, a fotografie e a parole positive o negative (le parole venivano scritte su un foglietto e incollate al flacone rivolte verso l’interno).
Attraverso le sue fotografie, scoprì che solo l’acqua pura e quella esposta a musiche gentili e soavi o a parole positive (AMORE, GRAZIE, nomi di personaggi “buoni”) riesce a cristallizzare. Quella invece ricavata congelando acqua inquinata o esposta a musica dissonante o a parole come “ODIO” non riesce a comporre il cristallo: resta formata a metà o risulta addirittura una semplice macchia informe e brutta. I cristalli formati sono meravigliosi – bianchi, argentei, azzurrini, violetti, rosei o leggermente dorati – come perfetti mandala in miniatura. Insomma Emoto ha scoperto che l’acqua ci parla e il suo cristallo è come una fotografia dell’energia che l’acqua ha inglobato in sé in quel momento. All’inizio del libro, inoltre, mette in rilievo una “coincidenza” straordinaria: il pianeta terra è in realtà un Pianeta d’Acqua poiché ne è composto al 70%, all’incirca come il CORPO UMANO (80%).
Ecco in che modo il mio canto porta benessere al corpo fisico e apertura alla mente e allo spirito di chi ascolta: la voce e il suono in genere informano l’acqua, come ha dimostrato Emoto con le sue fotografie, quindi anche quella contenuta nel corpo. Quando io canto il suono dell’Unità, le consento di trasferirsi nelle cellule di chi sta ascoltando – composte anch’esse all’80% di acqua – e di imprimere la loro energia soave e divina nel corpo.
L’importanza del lavoro di questo geniale medico giapponese è di aver dimostrato visivamente e “scientificamente” che l’acqua memorizza l’energia con cui viene in contatto e che la trattiene cambiando la sua forma per… rivelarcela. Un cristallo ben formato e splendente significa acqua terapeutica, pura e armoniosa, uno brutto o inesistente significa corruzione, impurità e dolore.
Scrive G. Conforto in “Universo Organico e l’Utopia Reale”: “L’acqua è tutto ciò che veicola la vita ed è anche l’acqua che si beve. La sua composizione chimica è H2O ma quella nucleare dipende dal suo contenuto di Luce Pesante. Più questo contenuto è alto, più è alto lo spin e più l’acqua veicola informazioni vitali e attrae le genti creando armonia. Fontane, laghi, fiumi e canali servono all’incontro delle genti… L’ACQUA NON MANCA, L’ACQUA E’ OVUNQUE NEL SOTTOSUOLO”. Quasi che questa continua propaganda sulla mancanza d’acqua sia un’ulteriore sistema di controllo delle informazioni che a livello inconscio ci fa sentire separati dalla Madre-Nucleo al centro del pianeta.
Scrittrice: PAOLO SALVIOLI, Operatore olistico, Relatore dell’Associazione Obiettivo Salute, fondatore del gruppo “Vivere Sano”
