
Estate! Il rimando è immediato: luce, calore, vitalità. E se poi, con le lunghe giornate, coincidono anche il relax ed il ristoro delle vacanze che ci attendono, non si può che declamare l’Estate come “la più bella” delle nostre stagioni.
Se è naturale sentirsene attratti, non è del tutto chiaro che ciò che ci ammalia del ciclo estivo sia la stessa luce, l’energia di cui siamo “fatti”, di cui le nostre cellule sono composte e di cui si nutrono. Un magnetismo dunque inevitabile!
D’altronde pensa semplicemente a quanto l’inverno, scuro e privo di luce, provochi malumore e malessere. Questo, sia per chi si occupa di stati depressivi perché li cura, sia per chi invece li patisce, è infatti solitamente uno dei periodi più intensi.
L’estate pertanto è davvero la miglior stagione della nostra condizione psicofisica e relazionale: il sole, massimo integratore, governa le nostre giornate con la sua linfa vitale.
Concentrandoci dunque sulla nostra Estate interiore, la vitalità, e sulle Emozioni positive che la nutrono, voglio proporti un tema decisivo per godere di questo stato al massimo del benessere di vita: saper dire di no!
Quante volte succede nel corso della giornata, in più situazioni ricorrenti, che vorresti esprimere un “no” secco, ma te lo neghi? Vorresti, ma non puoi, e lo ingoi. E non vai avanti! Sai perché?
Perché dall’altra parte c’è qualcuno e qualcosa che ti sta a cuore e che per te conta: la posta in gioco è troppo alta.
Che tu lo sappia o no, le tue emozioni negative comunicano al corpo quello che sta vivendo. Nemmeno un corpo intelligente può far finta di nulla: ogni parte del nostro sistema raccoglie e accoglie informazioni. Se non si spiega, infine, si piega!
Lo stress emotivo è una condizione che alle lunghe costruisce il patologico, dal greco pathos, “dolore”. Eppure l’ansia costituisce un percorso naturale: è il fiume della vita che scorre nel suo naturale corso, ma che se si ingrossa, allora tracima e ci dilaga dentro!
Noi chiamiamo questa situazione “conflitto interno”: un contrasto che genera emozioni di frustrazione ed incertezza, gettandoci in uno stato di stress, perciò di instabilità e squilibrio.
Bruce McEwan della Rockefeller University di New York, insieme a colleghi ricercatori tedeschi, ha condotto un importante studio pubblicato nel 2003 su una tra le più eminenti riviste scientifiche americane, dimostrando come le emozioni negative comunicano con la cellula immunitaria e mandano in tilt la sua risposta. Una proteina è infatti in grado di trascriverle direttamente il segnale emozionale stressor.
D’altra parte, l’assertività si oppone a questa condizione ”oscura”: è come un “fascio di luce” che permette di vedere chiaramente le cose come stanno.
E tu fronteggi senza affrontare, dove per “fronteggiare” si intende avere una scelta: quella di esprimersi; “fronteggiare” vuol dire vincere senza combattere.
Quando, invece, a furia di affrontare, sfidi la sorte e lotti senza fine. Al contrario, con quel no, esprimi liberamente il tuo sentire: ti dissoci e ti sottrai. Le tue cellule respirano. E te ne sono grate!
In fondo, se ci pensi bene, cos’è la libertà se non poter esprimere semplicemente il tuo disaccordo? Dire di no è la prima, vera, scelta da fare!
Non è così semplice però: la libertà può costar cara!
Prima devi infatti fare i conti con una realtà che può essere tosta: quali conseguenze ti attendono? Che succederà, dopo, se ti neghi? Cosa perdi se dici “no”? E cosa guadagni dal rinunciare al tuo “sì”?
Qual è il magma che tiene e trattiene questa inarrestabile rinuncia?
In fondo in fondo, cos’è che regge e sorregge i nostri tanti sforzi se non i bisogni semplici e lodevoli di essere amati e desiderati, affermati?
D’altra parte, per non rinunciarvi, talvolta è necessario rinunciare al proprio Sé profondo che si deprime se non si esprime.
La rete delle relazioni ci avvolge e coinvolge da sempre, piccoli e grandi. L’amore e la considerazione altrui ci restituiscono chi siamo, la nostra persona, la nostra identità. Uscire dal cerchio magico dell’approvazione dell’altro ci apre a un precipizio: è oltremodo impossibile!
Tuttavia, nel tempo che segna le nostre stagioni interiori, la rinuncia al proprio Sé, che si rinnova ogni volta che non ti esprimi e ti reprimi, marca solchi profondi di assenze e di vuoti incolmabili. Quindi quanto ancora dovremmo accettare di continuare ad ignorare l’energia che si oppone e che vuole incanalare sé nell’altro, per porsi e per esserci?
Se continui a dire “sì” mantieni un equilibrio che altrimenti salterebbe. Dire di no a se stessi però non è forse ancor peggio? Perché si continua a subire e mentire. Ma mentire è subire.
Un dilemma, dunque, apre l’orizzonte: noi o gli altri?
Seppur sia dura dire di no… è peggio dire di no a se stessi!
Come uscirne se si è sopra un’altalena: questa o quella scelta?
Falsa la scelta, vero il dilemma. È un inevitabile dialogo interiore fatto di domande e risposte che sempre riportano a una strada senza uscita, proprio come un vicolo cieco.
E cosa fai in una strada senza uscita, se non tornare indietro per tentare la via di fuga? A pensarci bene, il dilemma si nutre, fermenta e cresce nella ricerca delle risposte: sono le risposte a rafforzare le domande.
Il meccanismo, dunque, va interrotto per essere superato: come l’incubo che si interrompe soltanto al suo risveglio!
Nel silenzio. Attraversando il silenzio si percorre la via di fuga: uscire dal meccanismo e “scoprire” come fermarlo proprio nel superamento della parola, oltre la parola! Se la domanda incessante sfinisce, tu la finisci smettendo di risponderle.
Nella “non” risposta, oltre la parola, la domanda si esaurisce e a quel punto, solo in quell’istante e ogni volta che lo rinnoverai, il silenzio ti dirà cosa è meglio per te, perché è la tua scoperta. Perché è il silenzio che l’ha svelata.
Costruiamo insieme “C’è un post per Te” della dott.ssa Agnano: hai un tema che ti riguarda o che pensi utile da sviluppare? Scrivi a info@relisir.it.
Scrittrice: DOTT.SSA ANNAMARIA AGNANO, Psicologa e Psicoterapeuta. Formatrice, trainer e blogger, si occupa di psicologia dello stress, psicosalute e BenEssere. Studia la relazione tra stress ed emozioni. E’ socia fondatrice dell’Associazione PsicoImmunologia Italiana.
